Il bonus bebè, o assegno di natalità, è un sussidio destinato alle famiglie con un figlio dato da poco. A chi spetta il bonus bebè con più precisione? Scopriamolo insieme.
Il sussidio statale chiamato Assegno di natalità ma conosciuto come bonus bebè a chi spetta?
L’assegno di natalità è un importante forma di aiuto economico spettante alle famiglie per ogni figlio nato, adottato in affido pre adottivo. Chi beneficia del bonus bebè ha diritto a un contributo economico il cui importo dipende dall’ISEE.
Per grandi linee possiamo dire che questo contributo, in caso di primo figlio, va da 80 a 160 euro al mese per un anno di fila mentre per ogni figlio successivo al primo aumenta del 20% in maniera progressiva.
La domanda per il bonus bebè può essere fatta comodamente dal divano di casa in modalità telematica, presentandola in comodità all’INPS.
A chi spetta il bonus bebè?
Come abbiamo già accennato prima il bonus bebè è un assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido retroattivo.
Esso è richiedibile da due macro categorie di persone: la prima categoria è composta da tutti i cittadini italiani che rispondano alle caratteristiche di cui sopra; la seconda è invece composta dai cittadini extracomunitari o dell’unione europea a patto che vengano soddisfatti dei requisiti.
Quali sono i requisiti che un cittadino extracomunitario o dell’unione europea deve rispettare per ottenere il bonus bebè?
Questi requisiti sono il possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo, l’avere a carico dei figli e l’essere residenti in Italia da almeno due anni, anche in maniera non continuativa.
I permessi di soggiorno, in questo caso, sono validi sia per motivi lavorativi che per motivi di ricerca.
A chi spetta la maggiorazione del bonus bebè ?
Il bonus bebè prevede un aumento dell’importo del bonus bebé in caso di figli successivi al primo.
Ci sono diversi requisiti che regolano questo aumento dell’assegno per il primo figlio dell’INPS
La maggiorazione viene riconosciuto dallo stato per ogni figlio successivo al primo dal genitore che richiede l’assenza, a patto che esiste convivenza tra i due genitori.
Ai fini della maggiorazione si considera come “primo figlio” del richiedente assegno: il figlio sia minorenne che maggiorenne residente in Italia, a patto che conviva con chi effettua la richiesta.
Non vengono considerati come “primo figlio” o come “figli successivi al primo” i minorenni in affidamento pre adottivo o quelli in affidamento temporaneo.
In caso di parto gemellare avvenuto nello stesso giorno dell’anno devono vanno fatte un paio di considerazioni.
Se questo parto è il primo evento, ovvero chi richiede il bonus non ha mai avuto figli neanche adottivi in precedenza, la maggiorazione va riconosciuta per ogni figlio venuto alla luce dopo il primo in ordine di tempo.
Se questo parto non è un primo evento allora la maggioranza spetta a tutti i gemelli.
Esistono poi altri requisiti riguardanti le adozioni che sono leggibili nella loro interezza a questo link.
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ultimo aggiornamento: 3 Gennaio 2022 9:10